Un’estate piena di gioia e serenità

Il caldo anomalo di questi giorni sta facendo respirare a tutti noi l’aria di un’estate che si fa sempre più vicina e che sarà un’estate di grande attesa e speranza per il turismo italiano.

Dopo due anni di pandemia, infatti, pian piano la situazione sanitaria sembra si stia normalizzando, sebbene il fondo del tunnel sembra ancora lontano, lasciando così spazio alla voglia di vivere delle persone, lungamente limitate tra quarantene, lockdown e coprifuochi.

Già nel 2021, i numeri relativi al settore turistico hanno fatto registrare interessanti segnali di ripresa rispetto al drammatico 2020: gli arrivi sono stati quasi 73 milioni (+72,5% rispetto all’anno 2020), mentre è aumentato anche il numero di viaggi lunghi (di quattro o più notti) rispetto a quelli più brevi.

Per tornare ai livelli del 2019, però, la strada è ancora molto lunga: basti pensare che nel 2020 il fatturato delle società di capitali operanti nel settore della ricettività è sceso del 40%, quattro volte in più rispetto al -11% fatto registrare mediamente dalle imprese, e risalire non è così facile.

Tuttavia, soprattutto per quanto riguarda il mondo dell’agriturismo, che è quello che più direttamente ci interessa come operatori del settore agricolo, non mancano gli spunti di crescita e anche i dati inducono all’ottimismo.

Certo, il punto di partenza è il milione in meno di presenze fatte registrare nel 2021 dal settore rispetto ai dati del 2019, con un dimezzamento del fatturato che ha messo in difficoltà tante aziende del comparto.

In ogni caso, i primi weekend primaverili sono stati un grande successo: da Pasqua al 25 aprile, fino al 1° maggio, molte attività hanno fatto registrare il tutto esaurito, inaugurando positivamente una stagione che si spera di grande ripresa, dopo un biennio molto difficile.

Anche guardando ai trend degli studi di settore, i cittadini italiani mostrano un grande interesse verso la campagna e verso tutti i prodotti agricoli: in particolare, vino, olio e birra rappresentano tre forti elementi di attrazione, per la loro capacità di unire elementi di scoperta (magari dei processi produttivi o di trasformazione), luoghi di grande bellezza e soddisfazione del palato, tramite degustazioni e menù a tema.

Gli agriturismi, inoltre, rispondono a quell’esigenza di territorialità che sempre più spesso si manifesta nel consumatore: la possibilità di consumare pasti prodotti con alimenti a km zero, magari di tipo biologico; la possibilità di recuperare l’equilibrio psicofisico in luoghi dove ancora la natura ha un suo spazio rispetto al caos delle città. In questo senso, peraltro, sono sempre più le imprese che si organizzano per fornire esperienze di benessere all’interno degli agriturismi.

Le opportunità offerte dalle aziende agricole, però, non si esauriscono qui: la disciplina delle attività connesse, infatti, permette agli operatori del settore di poter realizzare una grande quantità di attività e di poterle anche ricondurre all’interno di quella agricola, nel rispetto dei parametri dimensionali via via previsti dalla Legge.

Chi possiede un’azienda agricola, infatti, può decidere di sviluppare la sua attività fornendo servizi come le fattorie didattiche o gli agriasili, investendo su servizi turistici (tour del territorio, magari in bici o a cavallo), oppure puntando con forza sui propri prodotti che possono essere trasformati e venduti direttamente come prelibatezze del territorio, oppure tramite attività di ristorazione, che possono essere erogate con modalità anche diverse da quelle che abbiamo imparato tradizionalmente a conoscere.

Negli ultimi due anni, infatti, sono molte le esperienze che sono state fatte in tal senso: consegne a domicilio, personal chef, temporary restaurant, degustazioni digitali, corsi di formazione. Insomma, nonostante la crisi che lo ha duramente colpito, il settore della ristorazione si è velocemente evoluto in questi ultimi due anni e alcune idee possono essere facilmente riproposte anche nel comparto agrituristico.

In conclusione, nel mondo degli agriturismi e, in generale, della ricettività, c’è grande fermento e voglia di ripartire dopo anni duri, fatti di sacrifici e di dure scelte che le aziende si sono trovate a dover prendere per far fronte ad un momento estremamente difficile.

Ora, però, quel momento sembra ormai alle spalle e si inizia a respirare un’aria nuova, più fresca e densa di speranze per un futuro migliore. Cosa ci riserveranno il prossimo autunno ed il prossimo inverno, non è facile prevederlo ora, se andremo verso una nuova normalità o un nuovo picco di contagi.

Quello che è certo è in arrivo un’estate tutta da vivere, fatta di entusiasmo, di viaggi, di condivisione e in cui gli agriturismi ed il settore ricettivo avranno un ruolo fondamentale per restituire un po’ di serenità e di gioia ad ognuno di noi.

Tags:
,