Professionisti: nessuna agevolazione nei rapporti con l’Agenzia delle Entrate

A seguito dell’attività di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, che nell’ultimo periodo risulta essere sempre più in crescita visti i diversi contributi erogati alle aziende negli ultimi anni, si è assistito ad un aumento dell’attività di notifica degli avvisi da parte dell’Amministrazione.

Oltre alla gestione di tali avvisi ci sono anche tutte le pratiche ordinarie che i cittadini, o gli intermediari abilitati, debbono gestire quotidianamente nel rispetto delle scadenze imposte dal Fisco.

Spesso, però, capita che per gli avvisi notificati dall’Amministrazione Finanziaria non prevalga il criterio di urgenza, volto a favorire una gestione razionale della documentazione anche in funzione dell’eventuale rischio di prescrizione, generando così l’emissione indiscriminata degli avvisi.

Anche la gestione delle pratiche ordinarie non risulta sempre realizzabile tramite i canali telematici visti i grandi limiti da cui sono caratterizzati.

Basti pensare che, ad oggi, l’unico strumento messo a disposizione di cittadini e professionisti è il canale CIVIS che, pur essendo operativo, presenta molte problematiche: tramite il canale CIVIS non è possibile allegare documenti per chiarire le posizioni dei contribuenti; c’è la problematica legata al numero esiguo di risposte possibili attraverso il canale telematico; c’è l’impossibilità di dialogare con la P.A., in particolare con i funzionari che gestiscono le pratiche (soprattutto per i controlli automatizzati).

Sicuramente il mancato o insufficiente funzionamento dell’unico canale a disposizione rende impossibile gestire tutte le pratiche telematicamente e, proprio per questo, si sente fortemente la necessità di recarsi di persona presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate.

Anche in questo caso, però, la prenotazione degli appuntamenti è una procedura non scevra da problematiche, infatti, a seguito della pandemia, CIVIS suggerisce di recarsi presso gli Uffici, poi però non permette di prenotare un appuntamento in tempi rapidi.

E la cosa paradossale è che ad avere difficoltà nel prenotare gli appuntamenti sono i professionisti (il cittadino ha un canale preferenziale con tempi di attesa molto più rapidi). Il che è irragionevole se si pensa che dovrebbe essere interesse dell’Agenzia ricevere un professionista e risolvere con quell’unico soggetto più pratiche diverse, anziché evaderle una per una con tanti soggetti diversi.

Sicuramente se ci fossero canali preferenziali per i commercialisti si potrebbero gestire in maniera efficiente gli appuntamenti in ufficio ma, probabilmente, le intenzioni del Fisco sono quelle di disintermediare e creare un rapporto più diretto con i contribuenti.

Stando a quanto affermato dai rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate, i motivi che spingono l’Amministrazione a preferire un canale diretto con i contribuenti si sostanzia nell’obiettivo di garantire ai professionisti un “punto di contatto” solo nei casi particolari, in cui il servizio tramite canale telematico non sia andato a buon fine o un determinato servizio non sia disponibile on line.

Secondo l’Ufficio pare che non ci sia ancora piena consapevolezza di tutti gli strumenti e dei servizi disponibili resi dall’Agenzia delle Entrate che, se sfruttati adeguatamente, permetterebbero di non andare in ufficio: secondo il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini “l’utilizzo diffuso del canale telematico da parte di una platea particolarmente qualificata e professionalizzata rappresenta un’importante opportunità per utilizzare al meglio la disponibilità degli appuntamenti”.

Oltre a questi problemi, gli Ordini professionali, chiamati a rispondere ai questionari inviati dall’Agenzia delle Entrate, ne hanno evidenziati altri:

  • il problema della gestione degli avvisi bonari e, in particolare, la difficoltà ad ottenere appuntamenti presso le sedi dell’Agenzia nel caso in cui non si riesca a risolvere utilizzando i canali Civis, con la conseguente difficoltà a rispettare i termini per l’eventuale pagamento;
  • il problema legato alle tempistiche di lavorazione delle richieste documentali (per controlli formali delle dichiarazioni) da parte dell’Agenzia, spesso molto lunghe e con esiti non comunicati;
  • il problema della registrazione di atti e contratti per i quali è necessario recarsi presso un ufficio dell’Agenzia. A pesare sui professionisti è la difficoltà ad ottenere appuntamenti presso le sedi dell’Agenzia e quindi a rispettare i termini per l’adempimento;
  • il servizio di consegna documenti/ istanze prevede una protocollazione automatica a cui non fa seguito risposta o la risposta perviene in tempi molto lunghi;
  • la problematica legata al contraddittorio limitato al deposito di memorie e la mancanza di un effettivo confronto con l’Ufficio;
  • Il problema dei rimborsi dato dalla difficoltà ad ottenere informazioni circa i tempi di pagamento.

Alla luce di ciò, anche se l’Agenzia ha accolto sempre con favore, quando possibile, i suggerimenti del mondo professionale per rendere sempre più fruibili i servizi telematici e per svilupparne di nuovi, e si è resa disponibile a organizzare incontri a carattere formativo per promuovere la conoscenza diffusa dell’offerta di servizi telematici, non si può negare che, per assicurare un servizio adeguato ed efficiente ai contribuenti, la soluzione ottimale sarebbe quella che l’Agenzia delle Entrate attivi canali di accesso alle sedi degli uffici finanziari dedicati esclusivamente ai professionisti.