Meglio dare un pesce o insegnare a pescare?

Dai un pesce ad un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.

Molte volte, in questi mesi, mi è venuto alla mente questo famoso proverbio cinese, pensando alla nostra Italia e, in particolare, al mondo dell’edilizia, sorretto in questi mesi da un’onda anomala di bonus che hanno dato una grande spinta a questo comparto.

Superbonus 110%, ecobonus, bonus facciate, sismabonus, bonus verde, Industria 4.0: il numero di queste agevolazioni ormai è elevatissimo e i cittadini italiani stanno mostrando di apprezzare queste opportunità offerte dal Governo italiano. Si pensi che, in un solo anno, il superbonus 110% ha agevolato interventi per quasi 20 miliardi di euro e, a questi, vanno aggiunti gli importi relativi a tutti gli altri bonus.

Questo straordinario boom di agevolazioni, però, mi porta a fare alcune riflessioni che voglio condividere in queste righe.

La prima, di cui avevamo già parlato ampiamente nell’editoriale di novembre, riguarda il tema della legalità collegato a queste agevolazioni. È notizia di qualche giorno fa che la Guardia di Finanza di Rimini ha sgominato un giro di abusi legati ai bonus edilizi per 440 milioni di euro, portati avanti da vere e proprie organizzazioni criminali. Ma sembra trattarsi di una piccola goccia nell’oceano: alcuni studi hanno evidenziato che le frodi allo Stato collegate a questi benefici abbiano raggiunto quota 4,4 miliardi di euro. Un vero e proprio scempio su cui penso non ci sia da aggiungere altro: credo che la cosa si commenti da sé.

La seconda, però, è quella su cui vorrei quest’oggi porre l’attenzione.

Mi sto chiedendo se il vero e proprio boom economico che si sta delineando nel mondo dell’edilizia sia qualcosa di concreto o se sia una vera e propria bolla di sapone.

In questo momento storico, tutto va a gonfie vele: il lavoro non manca, le commesse sono costanti e pure il significativo aumento dei costi dell’energia e delle materie prime per ora è passato in secondo piano, visto che l’equilibrio del sistema è garantito da una pioggia di contributi pubblici.

Sinceramente, però, in questo momento non riesco ad immaginare cosa ci sarà dopo. Che mondo troveremo quando le agevolazioni edilizie termineranno.

Molto probabilmente, questo sì, troveremo tanti condomini con le facciate rifatte, qualche casolare ben ristrutturato a spese dello Stato e diverse case ammodernate a prezzi di saldo.

Senza le agevolazioni, però, cosa accadrà? Le commesse caleranno e, probabilmente, tanti lavoratori oggi assunti per fare fronte allo straordinario aumento del lavoro, forse, dovranno essere licenziati. Il costo delle materie prime, salito alle stelle a causa di una spaventosa crescita della domanda e delle note vicende geopolitiche, resterà altissimo, aumentando i costi per tutti coloro che dovranno, per necessità o per scelta, mettere mano alla propria casa. Oppure, in questi mesi, si sarà riuscito a creare valore in un mondo che, anche senza benefit, riuscirà a resistere e a crescere?

Mi chiedo, inoltre, se i nostri governanti, prima di introdurre questa misura che, ci tengo a sottolinearlo, è una delle più grandi opportunità offerte ai cittadini dalla nascita della Repubblica Italiana nel 1948, abbiano pianificato una strategia di medio-lungo periodo. Perché io temo, sinceramente, che si tratti di una manovra di pura propaganda, come lo era stato il reddito di cittadinanza nel 2019: una regalia ai cittadini, fatta con i soldi degli stessi cittadini, in cambio di consenso elettorale da riscuotere alle prossime elezioni.

Anche in quest’ottica, poi, non mancano i problemi e le difficoltà: con la più recente disciplina, il sistema dei controlli si è fatto giustamente più stringente, ma questo rende l’accesso alle agevolazioni fiscali quanto mai complesso e macchinoso. Così cavilli e formalismi possono costare decine e decine di migliaia di euro, senza parlare del difficile iter burocratico da dover osservare per poter ottenere quelle agevolazioni spettanti per Legge, ma nei fatti da ottenere tramite una lunga gimkana tra perizie, asseverazioni, adempimenti e passaggi forzati.

Le agevolazioni edilizie rappresentano, ormai da lungo tempo, preziosi strumenti a disposizione della comunità per migliorare la qualità della vita delle persone e delle case in cui si sviluppano gli interessi e gli affetti nella quotidianità.

Sono spaventato, però, dal fatto che l’enormità di denaro elargita a pioggia negli ultimi anni possa aver sconvolto negativamente un mercato che, quando non potrà più essere sostenuto dai fondi pubblici, potrebbe dare vita ad un crack sonoro ed inatteso, con importanti e sconvolgenti effetti sulla nostra economia, con conseguenze negative che, a cascata, potrebbero toccare tutti noi.

In questo caso, però, spero di sbagliarmi. Spero che questo grande pesce possa sfamare la collettività per lungo tempo e che ci sia ancora tempo per imparare a pescare e poter prosperare nel futuro.