Il futuro dell’agricoltura è già qui

Un altro anno se ne va, con le sue difficoltà e i suoi successi, con i suoi nuovi incontri e con gli addii che non avremmo mai voluto dare.

Il 2021 è stato, più che mai, un anno spartiacque: è stato il primo anno intero vissuto in era COVID-19, è stato un anno di grandi scoperte, ma anche il primo anno (da molto tempo) in cui si è tornati a toccare con mano il principio economico della scarsità delle materie prime e dei relativi rincari.

In questo scenario diviso tra l’incertezza, che quotidianamente mina le fondamenta della società che abbiamo fin qui conosciuto, e la speranza di una ripresa, il settore dell’agricoltura guarda al futuro prossimo con ottimismo e voglia di vincere le tante sfide che già oggi appaiono all’orizzonte.

Uno dei temi centrali del 2022 sarà, sicuramente, il rapporto tra prodotti agricoli e mercato: nell’ultimo anno, infatti, più che mai, il margine di guadagno per le aziende si è sempre più assottigliato ed è stato difficile per gli operatori del settore rispondere alle esigenze della GDO e dei mercati, visti anche i tanti disastri causati dal maltempo che ha colpito il nostro Paese.

Come tornare a guadagnare dalla terra? Questa è la domanda che tanti agricoltori si stanno facendo e la risposta pare tutt’altro che semplice.

Alcuni stanno cercando la strada nella diversificazione aziendale. Stop alle grandi aziende intensive che producono poche colture in grandi quantità. Tanti, invece, stanno tornando al passato, ad una dimensione più intima dell’agricoltura: tante piccole produzioni, una maggior cura e controllo delle stesse, allo scopo di ottenere prodotti di maggiore qualità. Magari prediligendo le nuove colture che, ad oggi, sembrano garantire maggiori redditività rispetto a quelle tradizionali.

Altri puntano forte, invece, sulla tecnologizzazione e sull’ottimizzazione dei processi. Affidare ai processi informatici e agli algoritmi la produzione, magari investendo in controlli satellitari, robot, telecamere può ridurre in maniera significativa le dispersioni e gli sprechi, rendendo più conveniente l’attività di coltivazione o quella di allevamento. Certo, per impostare la propria attività agricola su processi tecnologicamente avanzati occorre fare fronte ad importanti investimenti iniziali.

In questo senso, però, la nuova Legge di Bilancio sembra confermare ed implementare le misure di sostegno previste per gli investimenti nei cosiddetti beni Industria 4.0, mentre il PNRR prevede 6,8 miliardi di euro per lo sviluppo del settore agricolo; il tutto, restando in attesa dell’entrata in vigore della nuova PAC e dei nuovi PSR che, dal 2023, erogheranno milioni e milioni di euro nelle tasche degli agricoltori europei.

Un altro tema centrale in vista del futuro sarà quello legato al bilanciamento tra due divergenti necessità: da un lato ci sarà bisogno di aumentare la produzione di cibo e di materie prime, visto il costante aumento della popolazione terrestre; dall’altro, servirà farlo riducendo la pressione chimica ed energetica sulle coltivazioni, allo scopo di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Tutto ciò, però, dovrà tenere conto di un altro fondamentale dato: le nuove aree coltivabili, nel mondo, sono praticamente esaurite. Pertanto, perseguire tutti gli obiettivi di cui sopra, contemporaneamente, sarà una partita tutt’altro che semplice, ma da vincere ad ogni costo.

Se questi sono i macrotemi che accompagneranno il futuro delle imprese agricole, ci sono poi una lunga serie di questioni con cui gli imprenditori agricoli quotidianamente dovranno confrontarsi anche nel 2022: pensiamo alla gestione del lavoro, tra le problematiche legate alla pandemia e la difficoltà di reperimento della manodopera, al procacciamento delle risorse necessarie per poter mandare avanti le aziende in un mercato sempre più complesso, fino alla gestione degli adempimenti e della burocrazia che, dopo lo stop di quasi un anno per l’emergenza COVID-19, sono tornati ad accompagnare tutti gli operatori del settore.

Insomma, il prossimo anno si preannuncia un anno denso di difficoltà e di insidie, ma anche un anno pieno di opportunità di cambiamento e di crescita.

Quando arriva dicembre e le città si illuminano della magia delle feste, amo lasciar correre avanti i miei sogni. Immaginare cosa sarà nel nuovo anno, cosa accadrà nei mesi a seguire, quali prove dovrò superare per poter restare in piedi in quel mare mosso che è la vita. E anche se gli anni passano, ogni volta mi sembra di tornare bambino.

A proposito di ciò, qualche giorno fa guardavo un cartone animato insieme ai miei nipoti e sono rimasto molto colpito da una frase, che il maestro utilizzava come lezione al suo discepolo: “ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà – diceva lui – ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Per questo si chiama presente”.

Forse troppo spesso speriamo in ciò che sarà o diamo troppo peso a quello che è stato: l’unico tempo che ci è dato da vivere è il presente ed è nel presente, nella nostra quotidianità, nelle nostre relazioni che dobbiamo imparare a godere a pieno di quel fantastico viaggio che è la vita.

Questo è quello che vi auguro: in particolare, colgo l’occasione per farvi i migliori auguri di buon Natale e di buone feste da parte mia e di tutto lo staff di ConsulenzaAgricola.it.